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Beni culturali invisibili, il Museo Archeologico ‘riscopre’ 90 opere

Segnali positivi di cambiamento dall’inizio del mandato del nuovo direttore del Museo Archeologico di Napoli Paolo Giulierini. Molti pezzi finora relegati nel caveau del museo per mancanza di fondi avranno nuova vita e verranno esposti al pubblico grazie alla mostra Beni culturali invisibili.

Una struttura di 50×6 metri in plexiglass, vetro e travi d’acciaio, collocata nel braccio nord del Museo, ospiterà i reperti provenienti da tutta la zona flegrea fino a Pompei ed Ercolano. La struttura non sarà direttamente accessibile all’utente, ma vengono in soccorso le nuove tecnologie. Si potrà godere della vista dei pezzi sia dall’esterno, grazie a didascalie proiettate sul vetro, o dall’atrio, dove un televisore trasmetterà in diretta streaming e sarà possibile muovere l’angolazione della telecamera con una cloche e zoomare a proprio piacimento.

Come sempre più spesso accade, il merito va anche ai privati, nella fattispecie alla Fondazione Telecom Italia, che ha reso possibile il progetto.

L’iniziativa si iscrive nel più ampio disegno dell’apertura della zona nord, che nel 2016 dovrebbe ospitare una biblioteca, un teatro e un bar/ristorante.

Sull’argomento vedi anche l’articolo di Paolo De Luca su Il Mattino.

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