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Nuove attività per l’Archivio Storico del Banco di Napoli

Collocato nel cuore di Napoli nei meandri di Palazzo Ricca, l’Archivio Storico del Banco di Napoli – la cui prima fondazione risale al 1463 – rappresenta una risorsa inestimabile per tutti gli studiosi e gli appassionati di storia napoletana. Nelle sue carte, contenute in ponderosi volumi o impressionanti filze, viene tratteggiata la storia a partire dai personaggi che l’hanno vissuta: 17 milioni di nomi in 300 milioni di bancali che tengono traccia delle transazioni in denaro, quotidiane o straordinarie. Ricordiamo, tra le rare perle che l’archivio ha da offrire, l’attestazione di un anticipo di 200 ducati a Caravaggio per un quadro mai rinvenuto o forse mai eseguito, oppure documenti che testimoniano gli incarici a pittori del calibro di Mattia Preti o Velázquez.

Ma l’Archivio Storico del Banco di Napoli non è solo questo. Nel prossimo futuro prenderanno corpo una serie di eventi per aprire l’istituzione a una fetta sempre più ampia di cittadinanza. A marzo una parte dell’archivio diventerà un museo interattivo con installazioni multimediali. A breve, invece, partirà una rassegna teatrale, con tre spettacoli per sei date fino al prossimo dicembre. Per finire, l’Archivio ospiterà anche un corso di scrittura e drammaturgia tenuto da Antonella Cilento e Stefania Bruno.

“Vorremmo che, attraverso le iniziative culturali e con espressioni artistiche e strumenti tecnologici, la città e i turisti possano rendersi conto dell’immenso patrimonio di conoscenza esistente nel cuore della città. La storia del credito diventa storia sociale”. Così commenta Daniele Marrama, il presidente della Fondazione Banco di Napoli e aggiunge: “Vogliamo rendere tutta questa materia motivo di orgoglio e attenzione, non solo di studiosi”.

Consulta anche l’articolo di Gigi Di Fiore su Il Mattino. [S]

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